Il progetto mira a contribuire alla rinascita sociale e culturale di quelle aree picene colpite duramente dagli eventi sismici, al fine di testimoniare che, a distanza di 1 anno, nonostante la situazione, soprattutto nelle zone montane, risulti essere disastrosa, la vita nelle comunità colpite continua. Muri a perdere vuole riaccendere i riflettori su ciò che è stato fatto e su quello che si può e deve ancora fare, cercando quindi di riportare l’attenzione e la curiosità su quei luoghi quasi dimenticati dall’opinione pubblica. Il progetto, oltre che strumento di denuncia, vuole essere simbolo di speranza per il futuro, di fiducia nella rinascita di un territorio, come quello piceno, fortemente colpito e martorizzato.
Il progetto Muri a perdere nasce dalla sinergia tra due street artists ascolani, Andrea Tarli AT e Urka, e l’Associazione Culturale Defloyd che da tre anni porta avanti il progetto Arte Pubblica con il quale promuove progetti di arte urbana.
L’edizione 0 del progetto vede la collaborazione con il Comune di Roccafluvione (Ap) e si è svolta tra dicembre 2017 e maggio 2018 con 3 interventi di pittura murale: i primi 2 artisti Andrea Tarli e Urka hanno dipinto le pareti esterne di un’abitazione situata nella frazione di Colleiano. L’edificio, che ha svolto per anni la funzione di punto di ritrovo per i giovani residenti, negli ultimi tempi ha ospitato gli operatori della Protezione Civile giunti nella zona per l’emergenza post sisma. Il terzo intervento pittorico è stato effettuato dall’artista UNO su un piccolo rudere di proprietà privata, un vecchio rimessaggio crollato dopo il sisma situato, nella località Mulino Arena del Comune di Roccafluvione. La quarta ed ultima opera dal titolo “Le memorie del gioco” è stata realizzata da Alessandra Carloni sulla mensa scolastica di Venarotta (AP), l'unica struttura di tutto il plesso rimasta agibile dopo il sisma. Qui da più di un anno hanno dovuto accorpare tutte le classi delle scuole (medie, elementari e asilo) del piccolo comune dell'entroterra piceno.